La Cooperativa Kantara è stata la prima nella regione Lombardia ad offrire servizi di mediazione linguistico-culturale nell'area socio-sanitaria.
E' stata costituita a Milano nel '91 dopo un corso di formazione professionale promosso dalla Regione Lombardia e dal Fondo Sociale Europeo e gestito dall'Associazione Naga di Milano.
Successivamente la Cooperativa Kantara ha organizzato altri due corsi per mediatori linguistico-culturali, uno in collaborazione con Il GRT e specializzato nell’ambito della salute mentale e un altro specializzato nel lavoro con i minori stranieri.
Kantara è composta da stranieri provenienti da vari paesi del mondo, quindi da realtà socio-culturali presenti oggi in Italia.I soci della Cooperativa oltre al diploma di qualifica di mediatore linguistico-culturale sono in possesso di un titolo o diploma di studio ottenuto nel proprio paese.
Kantara in lingua araba significa ponte ed è appunto il ruolo di "ponte" che il mediatore linguistico-culturale deve svolgere fra utente straniero e operatore italiano. La funzione del mediatore linguistico-culturale non é soltanto di semplice traduzione-interpretariato, ma di intervento linguistico e culturale a vari livelli. Si tratta di un tipo di comunicazione assai complessa nella quale il mediatore deve rispondere contemporaneamente alle aspettative e alle esigenze di comunicazione dell'operatore italiano e dell'utente straniero, accogliendo e decodificando la diversità culturale riguardo il modo di intendere la salute, la malattia e la cura, la percezione del rischio (personale e ambientale), l’educazione dei figli, il concetto di adolescenza, i rapporti di parentela.
La presenza di un mediatore Kantara permette di rendere positiva la comunicazione tra l'utente straniero e l'operatore italiano facilitando a quest'ultimo il suo compito.
I mediatori Kantara, permettendo di superare le barriere che ostacolano l'accesso e l'uso dei servizi socio-sanitari da parte dei cittadini stranieri, promuovono il loro inserimento nella realtà italiana.
Kantara é impegnata in una attività di superamento dei fattori di disagio sociali e culturali, favorendo l’inserimento della popolazione immigrata nella società italiana a partire del risconoscimento di diritti sostanziali e pari opportunità nella fruibilità dei servizi.